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LONDRA, 8 marzo 2009 - Ranieri si autocensura, Spalletti fa gli scongiuri. Sir Alex Ferguson fa il verso a Freddie Mercury. Canta “Barcelona“, come il trascinatore dei Queen. Il dossier delle semifinali di Champions 2008 per fermare Mourinho dove ha cominciato: all’Old Trafford, con il Porto, ottavi 2004, il primo di 12 dispetti (su 13) del portoghese allo scozzese. “Nella vigilia di un match con José mi debbo aspettare di tutto, da lui. Ma ci prepareremo come dopo lo 0-0 del Camp Nou. Una preparazione intensa ed efficace, che ha funzionato benissimo: 1-0 per noi al ritorno, gol di Scholes al 14’”.
Ranieri, Spalletti e tanta Serie A, sono irritati da Mourinho. Lei no? “Ci si abitua anche a José. Non sono un ragazzotto che dai vicoli di Govan, il mio quartiere a Glasgow, si ritrova a New York sulla Quinta Strada. Non mi stupisco più di nulla“.
Ma che può farle di speciale Mourinho, di qui al fischio d'inizio di Manchester-Inter?
“Ha un potere magnetico sui media, tutti lo vogliono perché passa dal divertente allo spiritoso all'offensivo. Ha una grande tattica mediatica. Ma anche lui sa che quando comincia la partita restano solo nerazzurri contro rossi, non può più farci niente. Personalmente mi affido a quelli che mando in campo“.
All'Inter Mourinho è sotto pressione. Ne risentirà a Manchester?
“Sarà, ma l'Inter comanda in Serie A, e dopo la rimonta con la Roma ha già lo scudetto in tasca. Lo deve credere anche lui, a giudicare dal turnover imponente che sta applicando dopo l'andata di Champions. Evidentemente pensa a noi“.
C'era il rigore per Balotelli?
“Un rigore 'soft'. Ma anche se perdeva con la Roma José restava favorito per lo scudetto“.
Alla vigilia dell'andata Mourinho ha detto che il Manchester non avrebbe attaccato. Che Inter si aspetta mercoledì?
“Poteva onestamente credere che non avremmo attaccato a San Siro? Allora vi dico che l’Inter all’Old Trafford tirerà ad arrivare ai rigori. La mentalità italiana c'è sempre. Anche con gli argentini e gli altri, l’idea resta quella. Cercheranno di soffocare il gioco per 120’ di 0-0“.
Avete vinto Champions e Carling Cup dal dischetto: di che si preoccupa?
“Di nulla. I miei hanno dimostrato di avere quel che ci vuole quando si va ai rigori. Spero continuino così“.
Ibrahimovic e Adriano?
”Pezzi di figlioli con tanta potenza, aggressivi. E non solo loro. Pericolosi soprattutto dai calci piazzati. Ma a Milano li abbiamo controllati bene: l’Inter ha avuto solo un paio di mezze occasioni nella ripresa. I miei hanno giocato con livelli di concentrazione strepitosi. Debbono fare altrettanto al ritorno“.
E se l'Inter trova il gol all'Old Trafford?
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