| | | Testo:
Un dì, s'io non andrò sempre fuggendo di gente in gente, me vedrai seduto su la tua pietra, o fratel mio, gemendo il fior de' tuoi gentil anni caduto. La Madre or sol suo dì tardo traendo parla di me col tuo cenere muto, ma io deluse a voi le palme tendo e sol da lunge i miei tetti saluto. Sento gli avversi numi, e le secrete cure che al viver tuo furon tempesta, e prego anch'io nel tuo porto quiete. Questo di tanta speme oggi mi resta! Straniere genti, almen le ossa rendete allora al petto della madre mesta. Parafrasi:
Il sonetto "In morte del fratello Giovanni", scritto da Ugo Foscolo, poeta italiano dell'Ottocento neoclassico, nel 1803, comprende tutte le inquietudini della personalità del poeta e in essa vi sboccano in un equilibrio formale ed in una rigorosissima struttura poetica di derivazione classica. Foscolo infatti, tradito dall'amore per gli ideali napoleonici, che consegnarono la sua città agli austriaci, fu costretto ad esiliare da Zacinto, ora Zante, terra dove nacque e visse per ventuno anni, ma che non poté più rivedere. Il destinatario di questa poesia, com'è intuibile già dal titolo, è il fratello di Ugo Foscolo, Giovanni, morto prematuramente, al quale il poeta si rivolge da lontano e dedica questo sonetto. C'è una persona esterna al testo, cioè la madre, che Foscolo utilizza come intermediario tra lui ed il fratello in quanto, non potendo Foscolo tornare di persona a visitare la tomba del fratello, rappresenta colei che può andare a piangere sulla tomba del defunto e portare ad esso le parole del fratello lontano. Come già in altre poesie di Foscolo, il tema centrale del testo è la morte, che ha colto improvvisamente il suo caro. Il lessico è molto alto, in quanto Foscolo, per la stesura di questo sonetto, si ispira ad alcuni modelli classici come Catullo, Petrarca, Tibullo e Virgilio. Vi sono nel testo alcune figure retoriche, come l'iperbato ("suo dì tardo traendo"; "al viver tuo furon tempesta") e la sineddoche ("i miei tetti saluto"). Il genere di questa poesia è la lirica, in quanto sono presenti i sentimenti del poeta. Prevale l'ipotassi, perché la poesia è composta di frasi lunghe; può essere suddivisa in quattro parti, corrispondenti ad ogni strofa; inoltre è da notare, nelle prime due quartine, l'uso alternato di un gerundio e un participio alla fine di ogni verso: i gerundi stanno ad indicare una vita sofferta (fuggendo, gemendo), mentre i participi indicano la morte (caduto, seduto). Come quasi tutti i sonetti, questa poesia è formata da due quartine e due terzine, le prime due sono in rima alternata, le altre in rima incatenata o terza rima; i versi sono endecasillabi. Secondo me questa poesia è un segno evidente della nostalgia che il poeta prova non solo per la sua famiglia, ma anche per la terra natale, dalla quale era lontano solo quattr...Read the whole post... |
|
| |