Asamoah ci crede: «Tutto è possibile»

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Stexyz
view post Posted on 28/8/2012, 09:48




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TORINO - Asa, alias Kwadwo Asamoah , è già uno di loro. Juventino dalla testa ai piedi. Ghanese e torinese, chiudendo un cerchio perché di qui era passato giovanissimo, sponda granata. E in un amen è diventato top: rete stratosferica, al volo di sinistro, in Supercoppa; assist al bacio, sabato sera, al debutto in campionato. Da cinguettare immediatamente la sua soddisfazione, così, di getto: «Una grande vittoria per iniziare la stagione. Tutto è possibile».

UNA FURIA Impiegato a sinistra, con licenza di... offendere. Sì, di prender palla e fare male. Con le sgroppate, con le accelerazioni, con l’uno contro uno, con i servizi preziosi. Tutto provato e riprovato in allenamento. Come da lui detto di recente: «Conte cura anche i minimi particolari e alla fine comanda il campo. Il lavoro viene prima di ogni altra considerazione. Per questo poi sappiamo come muoverci, onguno ha un compito preciso». E gli scudetti, ovviamente, sono trenta, tanto per superare il test da nuovo aggregato zebrato. BRAVO BOY Asa, nato di lunedì, è tutto Juve e famiglia. «Sono un bravo ragazzo e la mia vita è normalissima», la sua ammissione. Difatti: lo trovi al ristorante, quasi sempre in compagnia di Richmond Boakye , giovane connazionale compagno di squadra. Ha legato subito col gruppo, con Paul Pogba («un predestinato»), con Mauricio Isla amico da sempre, da Udine in avanti. Nel suo mondo, al centro, ci sono ovviamente la moglie e il figlioletto. Li attende per domani, in arrivo direttamente dal Ghana. Abena Asamoah (Berta) che sul profilo Twitter scrive: «Io e Jeson, il piccoletto, siamo orgogliosi di Asa. Bravo!».

CON ANDREA Sì, bravo e polivalente. «Interno o esterno sinistro? Fa lo stesso. Gioco dove mi mette il tecnico». Tanto, l’importante è correre e mangiarsi l’avversario diretto, spesso “asfaltato” con potenza e determinazione. Giocare con Andrea Pirlo , per Asa è «un onore». Perché da sempre è punto di riferimento. Oltreché un poster in camera...

NEL MIRINO Gli avversari sono ancora da inquadrare. In Napoli ha il vantaggio di giocare pressapoco con gli stessi uomini, il Milan va assemblato. Difatti Asa punta sugli azzurri. Ma adesso è presto per dare giudizi definitivi. Conta di più la Juve, costruita per continuare a vincere. Senza scelte obbligate. «Scudetto e Champions, proviamoci». Tocca agli altri tentare di fermare la furia di Asa. Uno che merita solo applausi. Il primo a “postarglieli”, sabato sera, è stato Medhi Benatia , difensore dell’Udinese: «Complimenti, amico mio, per la prima di campionato. Hai fatto benissimo, come sempre».

MACCHE’ RISERVA Asa che ama disegnare, che prega Gesù, che non va pazzo per la discoteca, che aiuta la Juve ad affermarsi. Alla faccia del top player, perché lui è super. D’altronde, la metà è costata 9 milioni. Altro che riserva tattica di Claudio Marchisio e Arturo Vidal . Si è subito impossessato di un posto. Non conta quale. Asa è sicuro di sé e dei compagni: «Io penso a lavorare, non alle etichette. Tante volte, quando ho la palla, ho qualità per esibirmi nell’uno contro uno. Da anni so che posso giocare ovunque. E’ già successo nell’Udinese, dipende dal mister. Dove vuole, io gioco. E con questa squadra, nulla è vietato».
 
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